"Ubi ergo Petrus, ibi ecclesia; ubi ecclesia, ibi nulla mors, sed vita eterna".
“Onde está Pedro, aí está a Igreja; onde está a Igreja aí não há morte, mas a vida eterna”.
Santo Ambrósio, Enarrationes in XII Psalmos davidicos; PL 14, 1082
“Onde está Pedro, aí está a Igreja; onde está a Igreja aí não há morte, mas a vida eterna”.
Santo Ambrósio, Enarrationes in XII Psalmos davidicos; PL 14, 1082
domingo, 20 de janeiro de 2008
200.000 fiéis para o Angelus do Papa. Vence a sabedoria de Bento XVI.
di Gianluca Barile
CITTA’ DEL VATICANO - Il ‘Papa Day’ è il giorno della gioia, della solidarietà, della vicinanza fisica e spirituale al successore di Pietro dopo la sua mancata accoglienza all’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Duecentomila persone - forse più - provenienti da tutta Italia - religiosi, laici, uomini politici, anche non credenti e atei devoti - confluiscono in Vaticano per ascoltare le parole di Benedetto XVI all’Angelus. Non è un comizio, come auspicava il promotore dell’iniziativa, il Cardinale Camillo Ruini, né una rivincita. E’, piuttosto, la dimostrazione di come e quanto l’Amore prevalga sempre. ''Grazie a voi tutti, buona settimana, e andiamo avanti in questo spirito di fraternità e amore per la libertà e la verità, un impegno comune per una società fraterna e tollerante'', dice non a caso il Pontefice ‘a braccio’ dopo i lunghi apllausi della Piazza al termine della recita dell’Angelus e dei saluti nelle varie lingue. "Essere sempre rispettosi delle opinioni altrui e ricercare, con spirito libero e responsabile, la verità e il bene". Era stata questa, invece, pochi minuti prima, la raccomandazione del Papa ai tantissimi giovani radunati sotto la finestra del suo studio privato. Benedetto XVI, che è stato professore ordinario di teologia nel prestigioso ateneo di Tubinga e vice rettore dell'Univresità di Regensburg, aveva parlato di se stesso "come professore, per così dire, emerito che ha incontrato tanti studenti nella sua vita" e aveva confidato: "Come sapete, avevo accolto molto volentieri il cortese invito che mi era stato rivolto ad intervenire giovedì scorso all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza di Roma. Conosco bene questo Ateneo, lo stimo e sono affezionato agli studenti che lo frequentano: ogni anno, in più occasioni, molti di essi vengono ad incontrarmi in Vaticano, insieme ai colleghi delle altre Università. Com'è noto, purtroppo – aveva scandito il Papa - il clima che si era creato ha reso inopportuna la mia presenza alla cerimonia. Ho soprasseduto mio malgrado, ma ho voluto comunque inviare il testo da me preparato con grande gioia per l'occasione, nei giorni dopo Natale. All'ambiente universitario, che per lunghi anni è stato il mio mondo, mi legano l'amore per la ricerca della verità, per il confronto, per il dialogo franco e rispettoso delle reciproche posizioni. Tutto ciò è anche missione della Chiesa, impegnata a seguire fedelmente Gesù, Maestro di vita, di verità e di amore". "Desidero -aveva aggiunto il Pontefice - salutare i giovani universitari che sono così tanti, i professori e voi tutti che siete venuti cosi' numerosi in Piazza San Pietro per partecipare alla preghiera dell'Angelus e per esprimermi la vostra solidarietà; un pensiero di saluto va anche ai molti altri che si uniscono a noi spiritualmente. Vi ringrazio di cuore, cari amici; ringrazio anche il Cardinale Vicario che si è fatto promotore di questo momento di incontro. E' bello vedere questa comune fraternita' della fede. A tutti e a ciascuno - si era congedato il Papa - rinnovo l'espressione della mia gratitudine, assicurando il mio affetto e la mia preghiera". ''E' bello vedere questa comune fraternità della fede, grazie'', aveva concluso Benedetto XVI prima di lasciarsi abbracciare dal calore proveniente da una Piazza San Pietro letteralmente gremita. Una Piazza illuminata da un sole battente, che ha naturalmente visto anche la presenza del Cardinale Camillo Ruini, visibilmente soddisfatto, che conversando con i giornalisti ha detto: ''Questa è una giornata molto bella, in cui è stato dimostrato l'affetto dei fedeli nei confronti del Papa''. Alla richiesta se fosse soddisfatto della reazione al suo invito, l'ex presidente della Conferenza episcopale italiana, il primo a chiamare a raccolta i cattolici in Vaticano per manifestare solidarietà a Benedetto XVI, ha replicato: ''Questa è la risposta della gente, perchè ama il Papa''.
CITTA’ DEL VATICANO - Il ‘Papa Day’ è il giorno della gioia, della solidarietà, della vicinanza fisica e spirituale al successore di Pietro dopo la sua mancata accoglienza all’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Duecentomila persone - forse più - provenienti da tutta Italia - religiosi, laici, uomini politici, anche non credenti e atei devoti - confluiscono in Vaticano per ascoltare le parole di Benedetto XVI all’Angelus. Non è un comizio, come auspicava il promotore dell’iniziativa, il Cardinale Camillo Ruini, né una rivincita. E’, piuttosto, la dimostrazione di come e quanto l’Amore prevalga sempre. ''Grazie a voi tutti, buona settimana, e andiamo avanti in questo spirito di fraternità e amore per la libertà e la verità, un impegno comune per una società fraterna e tollerante'', dice non a caso il Pontefice ‘a braccio’ dopo i lunghi apllausi della Piazza al termine della recita dell’Angelus e dei saluti nelle varie lingue. "Essere sempre rispettosi delle opinioni altrui e ricercare, con spirito libero e responsabile, la verità e il bene". Era stata questa, invece, pochi minuti prima, la raccomandazione del Papa ai tantissimi giovani radunati sotto la finestra del suo studio privato. Benedetto XVI, che è stato professore ordinario di teologia nel prestigioso ateneo di Tubinga e vice rettore dell'Univresità di Regensburg, aveva parlato di se stesso "come professore, per così dire, emerito che ha incontrato tanti studenti nella sua vita" e aveva confidato: "Come sapete, avevo accolto molto volentieri il cortese invito che mi era stato rivolto ad intervenire giovedì scorso all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza di Roma. Conosco bene questo Ateneo, lo stimo e sono affezionato agli studenti che lo frequentano: ogni anno, in più occasioni, molti di essi vengono ad incontrarmi in Vaticano, insieme ai colleghi delle altre Università. Com'è noto, purtroppo – aveva scandito il Papa - il clima che si era creato ha reso inopportuna la mia presenza alla cerimonia. Ho soprasseduto mio malgrado, ma ho voluto comunque inviare il testo da me preparato con grande gioia per l'occasione, nei giorni dopo Natale. All'ambiente universitario, che per lunghi anni è stato il mio mondo, mi legano l'amore per la ricerca della verità, per il confronto, per il dialogo franco e rispettoso delle reciproche posizioni. Tutto ciò è anche missione della Chiesa, impegnata a seguire fedelmente Gesù, Maestro di vita, di verità e di amore". "Desidero -aveva aggiunto il Pontefice - salutare i giovani universitari che sono così tanti, i professori e voi tutti che siete venuti cosi' numerosi in Piazza San Pietro per partecipare alla preghiera dell'Angelus e per esprimermi la vostra solidarietà; un pensiero di saluto va anche ai molti altri che si uniscono a noi spiritualmente. Vi ringrazio di cuore, cari amici; ringrazio anche il Cardinale Vicario che si è fatto promotore di questo momento di incontro. E' bello vedere questa comune fraternita' della fede. A tutti e a ciascuno - si era congedato il Papa - rinnovo l'espressione della mia gratitudine, assicurando il mio affetto e la mia preghiera". ''E' bello vedere questa comune fraternità della fede, grazie'', aveva concluso Benedetto XVI prima di lasciarsi abbracciare dal calore proveniente da una Piazza San Pietro letteralmente gremita. Una Piazza illuminata da un sole battente, che ha naturalmente visto anche la presenza del Cardinale Camillo Ruini, visibilmente soddisfatto, che conversando con i giornalisti ha detto: ''Questa è una giornata molto bella, in cui è stato dimostrato l'affetto dei fedeli nei confronti del Papa''. Alla richiesta se fosse soddisfatto della reazione al suo invito, l'ex presidente della Conferenza episcopale italiana, il primo a chiamare a raccolta i cattolici in Vaticano per manifestare solidarietà a Benedetto XVI, ha replicato: ''Questa è la risposta della gente, perchè ama il Papa''.