"Ubi ergo Petrus, ibi ecclesia; ubi ecclesia, ibi nulla mors, sed vita eterna".
“Onde está Pedro, aí está a Igreja; onde está a Igreja aí não há morte, mas a vida eterna”.
Santo Ambrósio, Enarrationes in XII Psalmos davidicos; PL 14, 1082
“Onde está Pedro, aí está a Igreja; onde está a Igreja aí não há morte, mas a vida eterna”.
Santo Ambrósio, Enarrationes in XII Psalmos davidicos; PL 14, 1082
sábado, 29 de dezembro de 2007
DESOBEDIÊNCIA POR DEMAIS NA IGREJA? A PROVOCAÇÃO DE COSSIGA: O PAPA FAÇA COMO FEZ PIO XI COM O CARDEAL JESUITA BILLOT, REBAIXE QUEM NÃO O RESPEITA
di Bruno Volpe
CITTA’ DEL VATICANO - Cardinali, vescovi e religiosi non obbediscono al Papa? Ecco la ‘ricetta’ del Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga (nella foto con Benedetto XVI). “Tempo fa - racconta a ‘Petrus’ l’ex inquilino del Quirinale -, un famoso Cardinale francese, il gesuita Louis Billot, criticò aspramente la condotta di Pio XI sull'Azione Francese, una compagnia militare. Il Papa, allora, lo convocò immediatamente a Roma per privarlo della porpora. Ci fu un’udienza di pochi minuti che si tenne nello studio privato del Papa. Bene, da quella stanza Billot uscì privato dello zucchetto, dell’anello e della croce pettorale: il Santo Padre lo aveva privato della dignità cardinalizia e ridotto al semplice stato sacerdotale. Per la precisione, accadde questo. Nel 1928 l'Actione Francaise pubblicò un articolo di critica alla Chiesa, e Billot inviò un messaggio di adesione. Il presule fu subito convocato a Roma (allora non esisteva ancora la Città del Vaticano) e ricevuto in udienza dal Papa. I segretari e i monsignori, conoscendo il carattere irascibile di Pio XI, e la tendenza a trattare anche i Cardinali, se sbagliavano in qualcosa, con molta severità, si aspettavano di udire grida e parole di fuoco, attraverso la porta dello studio papale. L'udienza invece fu stranamente silenziosa e breve. Ma quando Billot uscì, frastornato, dallo studio del Pontefice, non era più Cardinale! Il Papa si era limitato, senza tante cerimonie, a togliergli il titolo, perché indignato dalla presa di posizione di Billot, che presupponeva una critica al Pontefice".
Presidente, immagini se ciò accadesse oggi…
"Guardi, io sono un cattolico infante e quindi non ho la presunzione di insegnare il mestiere al Papa, ma credo che chi disobbedisce dovrebbe temere una punizione simile a quella inflitta da Pio XI a Billot".
Recentemente, il decando degli esorcisti, Padre Gabriele Amorth, ha scritto una lettera a Benedetto XVI invitandolo ad obbligare i Vescovi a nominare un esorcista diocesano fisso e a ripristinare la preghiera a San Michele Arcangelo alla fine della Santa Messa.
"L’ho saputo. E sono d'accordo. Ma anche quì penso che si scatenerà la reazione ostile dei cattolici ‘adulti’ all’interno stesso della Chiesa".
E’ già avvenuto, Presidente…
"Non mi meraviglio. Veda, io parto dal presupposto che il diavolo esiste davvero e si insinua subdolamente anche nella Chiesa attraverso il potere, le calunnie, le situazioni più svariate. E poi, Papa Paolo VI aveva parlato in tempi non sospestti, negli anni ’70, del fumo di Satana e della puzza di zolfo nel Tempio di Dio…”.
Lei, dunque, ritiene che dietro certe ribellioni contro il Santo Padre, si nasconda anche il Maligno?
"Certo. Prenda il Concilio Vaticano II. Alcuni buonisti e modernisti lo hanno interpretato come rivoluzione, invece fu un atto di continuità nel Magistero e nella Tradizione della Chiesa".
Pure in alcuni ambienti giornalistici è scattata la sommossa, ci si è scandalizzati all’idea che il Papa, Vicario di Cristo, potesse far aumentare il numero degli esorcisti, come se fosse un gesto scaramantico.
“Alla base c’è lo stesso scetticismo che ha accolto il Motu Proprio per la liberalizzazione della Messa secondo i libri liturgici di San Pio V. Purtroppo continuo a non meravigliarmi”.
Presidente, già che c’è, cosa dice del buonismo dei cattolici e dei cosiddetti catto-comunisti o dell’incredulità degli scienziati verso Dio? Sappiamo che sono argomenti che Le interessano.
"Nel primo caso, penso che si tratti di cattolici mascherati da comunisti o di comunisti mascherati da cattolici. Nel secondo, che molti oggi pretendono di spiegare scientificamente ciò che per natura non lo è: sta prevalendo quella mentalità scientista che cerca assurdamente di dare un volto a cose che appartengono alla fede, al mistero".
Fonte: Petrus
CITTA’ DEL VATICANO - Cardinali, vescovi e religiosi non obbediscono al Papa? Ecco la ‘ricetta’ del Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga (nella foto con Benedetto XVI). “Tempo fa - racconta a ‘Petrus’ l’ex inquilino del Quirinale -, un famoso Cardinale francese, il gesuita Louis Billot, criticò aspramente la condotta di Pio XI sull'Azione Francese, una compagnia militare. Il Papa, allora, lo convocò immediatamente a Roma per privarlo della porpora. Ci fu un’udienza di pochi minuti che si tenne nello studio privato del Papa. Bene, da quella stanza Billot uscì privato dello zucchetto, dell’anello e della croce pettorale: il Santo Padre lo aveva privato della dignità cardinalizia e ridotto al semplice stato sacerdotale. Per la precisione, accadde questo. Nel 1928 l'Actione Francaise pubblicò un articolo di critica alla Chiesa, e Billot inviò un messaggio di adesione. Il presule fu subito convocato a Roma (allora non esisteva ancora la Città del Vaticano) e ricevuto in udienza dal Papa. I segretari e i monsignori, conoscendo il carattere irascibile di Pio XI, e la tendenza a trattare anche i Cardinali, se sbagliavano in qualcosa, con molta severità, si aspettavano di udire grida e parole di fuoco, attraverso la porta dello studio papale. L'udienza invece fu stranamente silenziosa e breve. Ma quando Billot uscì, frastornato, dallo studio del Pontefice, non era più Cardinale! Il Papa si era limitato, senza tante cerimonie, a togliergli il titolo, perché indignato dalla presa di posizione di Billot, che presupponeva una critica al Pontefice".
Presidente, immagini se ciò accadesse oggi…
"Guardi, io sono un cattolico infante e quindi non ho la presunzione di insegnare il mestiere al Papa, ma credo che chi disobbedisce dovrebbe temere una punizione simile a quella inflitta da Pio XI a Billot".
Recentemente, il decando degli esorcisti, Padre Gabriele Amorth, ha scritto una lettera a Benedetto XVI invitandolo ad obbligare i Vescovi a nominare un esorcista diocesano fisso e a ripristinare la preghiera a San Michele Arcangelo alla fine della Santa Messa.
"L’ho saputo. E sono d'accordo. Ma anche quì penso che si scatenerà la reazione ostile dei cattolici ‘adulti’ all’interno stesso della Chiesa".
E’ già avvenuto, Presidente…
"Non mi meraviglio. Veda, io parto dal presupposto che il diavolo esiste davvero e si insinua subdolamente anche nella Chiesa attraverso il potere, le calunnie, le situazioni più svariate. E poi, Papa Paolo VI aveva parlato in tempi non sospestti, negli anni ’70, del fumo di Satana e della puzza di zolfo nel Tempio di Dio…”.
Lei, dunque, ritiene che dietro certe ribellioni contro il Santo Padre, si nasconda anche il Maligno?
"Certo. Prenda il Concilio Vaticano II. Alcuni buonisti e modernisti lo hanno interpretato come rivoluzione, invece fu un atto di continuità nel Magistero e nella Tradizione della Chiesa".
Pure in alcuni ambienti giornalistici è scattata la sommossa, ci si è scandalizzati all’idea che il Papa, Vicario di Cristo, potesse far aumentare il numero degli esorcisti, come se fosse un gesto scaramantico.
“Alla base c’è lo stesso scetticismo che ha accolto il Motu Proprio per la liberalizzazione della Messa secondo i libri liturgici di San Pio V. Purtroppo continuo a non meravigliarmi”.
Presidente, già che c’è, cosa dice del buonismo dei cattolici e dei cosiddetti catto-comunisti o dell’incredulità degli scienziati verso Dio? Sappiamo che sono argomenti che Le interessano.
"Nel primo caso, penso che si tratti di cattolici mascherati da comunisti o di comunisti mascherati da cattolici. Nel secondo, che molti oggi pretendono di spiegare scientificamente ciò che per natura non lo è: sta prevalendo quella mentalità scientista che cerca assurdamente di dare un volto a cose che appartengono alla fede, al mistero".
Fonte: Petrus