"Ubi ergo Petrus, ibi ecclesia; ubi ecclesia, ibi nulla mors, sed vita eterna".
“Onde está Pedro, aí está a Igreja; onde está a Igreja aí não há morte, mas a vida eterna”.
Santo Ambrósio, Enarrationes in XII Psalmos davidicos; PL 14, 1082

quinta-feira, 6 de dezembro de 2007

"La Chiesa unica, nata dal sangue di Cristo, una veste preziosa intessuta dallo Spirito Santo"

CITTA’ DEL VATICANO - La Chiesa, come la Madonna, e' "Vergine e Madre". Lo ha affermato Benedetto XVI all'udienza generale, ricordando la "dottrina tersa e precisa" di San Cromazio, per il quale "Maria e' la vergine evangelica, capace di accogliere Dio, la pecorella immacolata e inviolata che ha generato l'agnello amantato di porpora". Sono immagini dell'antica tradizione cristiana che, ha spiegato il Papa agli 8mila fedeli che gremivano l'aula Paolo VI, definiva "la Chiesa unica, nata dal sangue di Cristo, una veste preziosa intessuta dallo Spirito Santo", ma anche come "una nave sul mare in tempesta", nella quale tuttavia "fiorisce fraternita' e concordia". "Non c'e' dubbio che la Chiesa e' questa nave e anche in quel tempo le acque erano molto agitate", ha aggiunto il Pontefice, completando il ragionamento con la sottolineatura della grande fede del vescovo Cromazio che con "un linguaggio fresco, colorito e incisivo" scriveva ai suoi fedeli di non perdere la fede in Dio davanti alle difficolta' e agli ostacoli: "E’ lui che combatte, e' Dio che riporta la vittoria alla fine, ma affinche' si degni di farlo dobbiamo pregarlo il piu' possibile: invocarlo nel giorno della tribolazione, Dio ti conosce, conosce ognuno di noi, ci vuol bene e ci perdona". Cromazio, ricorda il Martirologio romano, nel IV secolo fu "vero artefice di pace, pronto a elevare le menti verso le cose piu' amate", anche in mezzo alle rovine e ai lutti che colpivano la citta' di Aquileia, della quale l'imperatore Marco Aurelio aveva fatto un bastione contro le invasioni barbariche. Dall'Oriente, Girolamo lo defini' il vescovo "piu' santo e piu' dotto" del suo tempo. E il vescovo appoggio' grandemente il traduttore della Bibbia: gli mando' lettere di incoraggiamento e anche aiuti in denaro; e Girolamo ricambio' dedicandogli alcune delle sue versioni bibliche. Costretto all'esilio per essersi opposto con forza all'eresia ariana ("le sue parole su Cristo Verbo incarnato, vero Dio e vero uomo, ribadite con insistenza approderanno 50 anni dopo al Concilio di Calcedonia", ha ricordato oggi Papa Ratzinger) le delusioni non fermano l'operosita' di Cromazio come promotore di cultura cristiana. Tra un'invasione e l'altra aiuta e incoraggia studiosi; e uno se lo prende in casa, Rufino di Aquileia, per fargli continuare la Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea. E quando Rufino e Girolamo polemizzano tra loro, fa di tutto per riconciliarli. Al termine dell'udienza generale, il Papa ha ricevuto l'invito da parte dei vescovi del Friuli Venezia Giulia a presiedere ad Aquileia la celebrazione conclusiva dell'Anno cromaziano, aperto domenica 2 dicembre con una Messa presieduta dal Cardinale Franc Rode', prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e delle societa' di vita apostolica, e concelebrata da 11 vescovi. L'Anno cromaziano si concludera' l'8 marzo 2009. Molte le iniziative: a maggio un convegno di studi internazionale sul santo; da novembre 2008 a marzo 2009 una mostra per conoscere San Cromazio, il tempo in cui visse, la Chiesa aquileiese. Nella primavera 2008, e' atteso il patriarca di Alessandria dei Copti, Antonios Naguib, mentre nell'autunno 2008, dovrebbe esserci l'incontro con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I. Secondo il Cardinale Rode', oggi Cromazio "forse ci inviterebbe a riscoprire la vera fraternita' che non smette di proporsi con mitezza, che non accetta di avere nemici, che accetta di attraversare il conflitto che nasce dalle diversita' conservando un profondo rispetto per le persone".

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